Un esempio molto semplice: in una folla, prendiamo a caso diversi gruppi di cento persone ciascuno. Mandiamo ciascuno dei gruppi a tre fabbriche identiche. Dopo un periodo di iniziazione e formazione di alcune settimane, passiamo alla messa in produzione di questi impianti. Se il caso ha fatto le cose davvero bene, le tre fabbriche produrranno ciò che ragionevolmente ci si aspetta da loro. Ma se questo burlone fa come è abituato, c'è (forse) la possibilità di vedere una fabbrica funzionare normalmente, di vederne una seconda approssimativamente lavorare, con ritardi, sprechi, una brutta atmosfera qui, un'atmosfera felice là, eccetera. e infine la terza fabbrica che non funzionerà nemmeno, con gente che gira preoccupata intorno a macchine utensili, stock di produzione, quadri elettrici... Perché nessuno avrà capito quello che gli abbiamo spiegato velocemente come se dovessero conoscere le basi di quello che veniva loro spiegato, mentre erano pittori, balie autorizzate, apicoltori, poeti, stuccatori... e non fondatori, montatori, contabili, ingegneri o segretari multilingue.
Questo è un esempio, e naturalmente il mondo del lavoro è più abile nella scelta dei suoi operatori. Ma una volta che le persone sono al loro posto, attraverso il lavoro o altro, troveremo questa disparità quando si tratta di affrontare problemi (scelte) che non riguardano il campo di lavoro di ciascuno.